A volte succede così: hai bisogno di lavorare, arriva un’offerta concreta e la prendi. Magari pensavi fosse solo una fase, un trampolino, un modo per “sistemarti” per un po’.
E invece, dopo qualche settimana o mese, ti ritrovi a pensare: “Ho accettato un lavoro che non mi piace. E adesso?”
Non ti senti motivato, ti pesa iniziare la giornata, non ti riconosci in quello che fai.
Ma c’è qualcosa di più difficile del disagio stesso: il senso di colpa.
Perché pensi di doverti accontentare. Perché “almeno uno ce l’hai, un lavoro”.
Perché hai paura di sembrare ingrato.
Ti capisco. E voglio dirti una cosa chiara: avere un lavoro non è un motivo sufficiente per dover stare male ogni giorno.
Perché accettiamo lavori che non ci piacciono
Le motivazioni sono tante, e tutte valide:
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Pressione economica
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Paura di restare disoccupati
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Desiderio di non “buttare via” un’occasione
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Il bisogno di sentirsi utili o “sistemati” agli occhi degli altri
Spesso ci raccontiamo che “tanto nessun lavoro è perfetto”, e che quindi è normale non sentirsi coinvolti o soddisfatti. Ma tra il compromesso e l’annullamento personale c’è una grande differenza.
E ora che sei dentro, cosa puoi fare?
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Smetti di colpevolizzarti.
Hai fatto una scelta in base a quello che avevi, sapevi o potevi in quel momento. Non è un fallimento. È solo un punto da cui puoi ripartire. -
Osserva bene: cosa esattamente non ti piace?
Il settore, le persone, il ruolo, l’ambiente? Capire con precisione cosa ti pesa ti aiuta a non buttare via tutto, ma a distinguere cosa cambiare e come. -
Fissa un tempo limite realistico.
Forse non puoi andartene domani, ma puoi decidere che questo lavoro sarà una tappa e non una prigione. Stabilire una scadenza mentale ti aiuta a non sentirti bloccato. -
Nel frattempo, investi su di te.
Cura il tuo CV, aggiorna LinkedIn, partecipa a eventi o corsi che ti avvicinano al lavoro che vorresti. Anche un’ora a settimana dedicata a questo può cambiare tutto. -
Cerca alleati, non consigli inutili.
Parlane con chi può aiutarti davvero, non con chi ti dice “oggi dovresti solo essere grato”. Il malessere non si cancella con la riconoscenza forzata.
Non sei obbligato a restare dove stai male
Hai tutto il diritto di desiderare un lavoro che ti rispecchi.
Non perfetto, ma che non ti svuoti. Che ti lasci spazio per esprimerti, crescere, sentirti utile nel modo giusto.
Hai accettato un lavoro che non ti piace?
Va bene.
Succede.
La cosa importante ora è: cosa scegli di fare da qui in avanti?
Vuoi capire se c’è un’altra strada possibile per te?
Se senti che è il momento di riprendere in mano la tua direzione, scrivimi.
Ti offro una consulenza gratuita e senza impegno per analizzare la tua situazione e costruire, insieme, un piano di uscita sano e sostenibile.
Contattami adesso perché anche se oggi sei dentro un lavoro che non ami, domani puoi essere tu a decidere dove andare.
E il cambiamento inizia da una scelta piccola, come quella di chiedere supporto.
Cosa fare?
- Devi affrontare un colloquio di lavoro e non sai come prepararti al meglio?
- Ti senti in stallo e non riesci ad organizzare le tue risorse per centrare i tuoi obiettivi?
- Senti che il contatto con un professionista potrebbe stimolarti nella tua crescita personale e professionale?
- Devi revisionare il tuo CV?
Contattami in una sessione ad hoc: potrai esprimerti liberamente su ciò che vuoi ed io cercherò di aiutarti al meglio delle mie possibilità! Perchè non provare? Il tuo cambiamento inizia da questo clic!

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